|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Mittente |
Scoto Lorenzo |
Destinatario |
Aprosio Angelico |
Data |
6/5/1660 |
Tipo data |
effettiva |
Luogo di partenza |
Torino |
Luogo di arrivo |
Ventimiglia |
Incipit |
Mi ha Vostra Signoria Reverendissima ringiovenito col rinuovare la memoria |
Contenuto e note |
Aprosio ha fatto tornare Scoto alla sua gioventù ricordandogli il suo poemetto 'La Fenice', nella cui genesi ebbe grande rilievo il suggerimento di Giovan Battista Marino, che lo aveva consigliato a scrivere per vedere se avesse stile confacente all'epica. Gli fa onore che l'Aprosio voglia conservare quella e le altre sue opere nella Biblioteca Aprosiana: gli manda dunque il 'Gelone' e la 'Visione', e cercherà anche i 'Fasti d'Amore'. Si augura di ricevere le opere critiche scritte dall'Aprosio a gloria del Marino. Sapendo che il 'Gelone' è troppo prolisso, scritto a esempio del 'Pastor fido' [di Battista Guarini] che pure dopo un po' viene a noia agli spettatori, si è messo all'opera per accorciarlo, e per migliorare la 'Visione', la 'Fenice' e i 'Fasti', al fine di pubblicarli insieme in un volume. Chiede all'Aprosio di indicargli una strada per uno stampatore veneziano, che dedichi il libro all'Aprosio stesso, perché le stampe torinesi non hanno grande diffusione. |
Fonte o bibliografia |
Genova, Biblioteca Universitaria, ms. E.VI.5, Scoto Lorenzo |
Compilatore |
Carminati Clizia |
|
|
|
|
|
Torna all’elenco dei risultati
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|