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Mittente |
Borsieri Girolamo |
Destinatario |
Alberici Girolamo |
Data |
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Tipo data |
assente |
Luogo di partenza |
Como |
Luogo di arrivo |
Valcamonica |
Incipit |
Non ho stromento il quale appartenga del tutto alla Beata Maddalena |
Contenuto e note |
Il documento della dote della Beata Maddalena [Albrici] è tutto ciò che possiede di lei, spiega Borsieri a Girolamo Alberici e non se ne ricava che la Beata fosse la fondatrice del monastero di [Sant' Andrea] di Brunate, come invece sostiene Cinzio [Albrici] nella sua canzone, giunta al Borsieri tramite Girolamo. Le monache di San Giuliano sono solite ricordare che quel monastero era stato fondato in precedenza da alcune gentildonne comasche; merito della Beata è quello di aver risvegliato al suo arrivo l'antico spirito ormai sopito. A sostegno della sua teoria Borsieri riporta all'Alberici un passo di una bolla di papa Niccolò V [Tommaso Parentucelli] e aggiunge che è confermata anche dai frati di Sant' Agostino di Colognola. Borsieri ritiene che Cinzio si fidi maggiormente della opinione di [Tommaso] Porcacchi ['La Nobiltà della città di Como', Venezia, Gabriel Giolito di Ferrari, 1569] dal momento che quest'ultimo è un forestiero mentre Borsieri è del luogo e di conseguenza accusabile di parzialità. In realtà, a suo giudizio, egli deve essere considerato storico più affidabile, se non altro per la maggior conoscenza del luogo. Lo dimostra nella sua 'Vita della Beata [Maddalena Albricia comasca agostiniana', Como, per Baldasar Arcione, 1624, ma qui si riferisce ad una redazione precedente]. Borsieri ritiene di aver fatto un buon lavoro, e si scusa col suo corrispondente di non avere ciò che lui desidera. [La copia d'autore della missiva si conserva in Como, Biblioteca Comunale, ms Sup. 3.2.43, pp. 163-164; Caramel data la lettera alla fine del 1611 o agli inizi del 1612] |
Fonte o bibliografia |
Luciano Caramel, Arte e artisti nell'epistolario di Girolamo Borsieri, in Contributi dell'Istituto di Storia dell'arte medioevale e moderna, Milano, Vita e Pensiero, vol. I, 1966, pp. 122-123. |
Compilatore |
de Liso Alessandra |
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