Mittente Quattromani Sertorio Destinatario d'Amico Francesco Antonio
Data 25/6/1602 Tipo data effettiva
Luogo di partenza Cosenza Luogo di arrivo Casole
Incipit La maggior consolatione, che io posso havere in questa vita
Contenuto e note Le più grandi consolazioni nella vita di Quattromani sono il poter ragionare con Francesco Antonio d'Amico e potergli scrivere qualche lettera. Egli è mantenuto in vita dalle "molte gratie" dei "Signori Bernaudi" [parenti di Giovanni Maria Bernaudo, corrispondente del Quattromani di nobile famiglia], i quali però nel giro di otto giorni si trasferiranno a Celico [in provincia di Cosenza]. Quattromani ha messo ordine in molte delle sue opere per pubblicarle in settembre [1602] ma prima intende mostrare il tutto al suo interlocutore. [A Cosenza] si compongono rime in lode "delle Signore Bernaude" [donne appartenenti alla nobile famiglia dei Bernaudo] e della "Signora Grisona" [donna appartenente alla nobile famiglia dei Grisone]. La mattina del giorno in cui Sertorio scrive la lettera gli sono stati portati tre sonetti in lode della signora Cornelia [Bernaudo] e consiglia anche al suo inerlocutore di leggerli. Nel sonetto di [Iacopo di] Gaeta si utilizza, come già in Dante ['Inferno', IX, 7] e Villani [Giovanni, 'Cronica', X, 43, 8], "la voce punga, in vece di pugna". "Il sonetto di Berino [?] par più tosto compositione di huomo maturo, che di giovanetto di prima barba"; Quattromani non l'ha mutato di una sillaba ma vorrebbe che si cambiasse il quarto verso "perchè non dice nulla, et par che sia posto in quel luogo più per empire il quaternario, che per altro". Elogio della lettera inviata dal d'Amico in risposta al Quattromani. Cosimo [Morelli], [Fabrizio] Celsi, i signori Sersali [Muzio e Cesare Sersale] e Berino si raccomandano al d'Amico; Quattromani fa "riverenza" alla signora Fulvia [moglie del d'Amico]. [La località di arrivo della missiva è Casole d' Elsa in provincia di Siena].
Fonte o bibliografia Lettere di Sertorio Quattromani gentil'huomo e accademico cosentino divise in due libri e la tradottione del Quarto dell'Eneide di Virgilio del medesimo autore, a cura di Francesco Antonio Rossi, Napoli, Per Lazzaro Scoriggio, 1624, pp. 105-107
Compilatore Rossini Francesco
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