Mittente Quattromani Sertorio Destinatario della Valle Fabrizio
Data 20/8/1593 Tipo data effettiva
Luogo di partenza Nocera Luogo di arrivo Roma
Incipit Io avrei da dire molte cose a Vostra Signoria, ma le restringo in poche parole
Contenuto e note Quattromani scrive a Fabrizio della Valle [suo nipote] di non essere giunto a Roma come desiderava e elenca i fastidi e le difficoltà che comporterebbe un viaggio a Roma per sé, per Teseo [Sambiasi, suo nipote] e per un servitore. L'incomodo peggiore sarebbe il dover cercare un nuovo signore presso cui entrare in servizio: sarebbe disdicevole per un uomo di età avanzata come lui tornare a svolgere servigi da valletto, quando invece con i suoi signori attuali, come il duca [di Nocera Ferrante Carafa], ha un rapporto di amicizia, da pari a pari. Si recherebbe a Roma solo per vedere il nipote, ma il suo unico desiderio è di evitare le corti e ritirarsi nella propria piccola casa con i propri libri e le poche modeste sostanze. Si rivolge infine a monsignor [Vincenzo] Quattromani [vescovo di Nicea], promettendo di inviargli il 'Trattato della famiglia Quattromana' [opera perduta del Quattromani].
Fonte o bibliografia Lettere di Sertorio Quattromani gentil'huomo e accademico cosentino divise in due libri e la tradottione del Quarto dell'Eneide di Virgilio del medesimo autore, a cura di Francesco Antonio Rossi, Napoli, Per Lazzaro Scoriggio, 1624, pp. 95-97
Compilatore Rossini Francesco
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