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Mittente |
Quattromani Sertorio |
Destinatario |
Molli Celso |
Data |
22/2/1597 |
Tipo data |
effettiva |
Luogo di partenza |
Napoli |
Luogo di arrivo |
Cosenza |
Incipit |
La lettera di Vostra Signoria mi ha tutto rallegrato, et mi ha tolto dall'animo ogni maninconia |
Contenuto e note |
Il Quattromani dichiara di non aver inviato a Celso Molli i libri che gli aveva promesso poichè ha avuto altre preoccupazioni: Diomede, servitore di Teseo [Sambiasi, nipote del Quattromani] ferì un giovane, che fu a lungo in fin di vita. Ora il giovane è guarito e il mittente, libero da questa incombenza, può tornare a soddisfare le richieste del suo interlocutore. Incarica poi il Molli di recarsi da Lucrezia [della Valle, madre di Teseo Sambiasi] e di tranquillizzarla del fatto che il figlio sia "affatturato di una maliarda"; queste sono infatti "cose, che produce la fanciullezza": persino Aiace, Scipione e altri grandi eroi incapparono nella medesima debolezza. Quatrromani chiede infine al Molli di fare le proprie raccomandazioni a Giulio [Cavalcanti] e a Vincenzo [Bombini], e di "far riverenza" ad Orazio di Gennaro dicendogli che ha ricevuto [a Napoli] molte grazie da Felice di Gennaro e "dal cortesissimo Monsignor dell'Isola" [Scipione Montalegre, vescovo della diocesi di Isola, oggi diocesi di Crotone]. |
Fonte o bibliografia |
Lettere di Sertorio Quattromani gentil'huomo e accademico cosentino divise in due libri e la tradottione del Quarto dell'Eneide di Virgilio del medesimo autore, a cura di Francesco Antonio Rossi, Napoli, Per Lazzaro Scoriggio, 1624, pp. 79-80 |
Compilatore |
Rossini Francesco |
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