Mittente Quattromani Sertorio Destinatario Romani Mattia
Data 7/3/1599 Tipo data effettiva
Luogo di partenza Napoli Luogo di arrivo Avellino
Incipit Et perché ho io a dolermi, che Vostra Signoria non mi scriva?
Contenuto e note Sertorio Quattromani si lamenta con Mattia Romani per il suo silenzio epistolare; quindi lo ringrazia per il dono delle nocciole, che ha donato in parte alla signora Lisabetta [Beccuti], che a sua volta ha ricambiato con delle camicie. Sappia che il "Signor Rosso" [Francesco Antonio Rossi] ha ristampato il suo 'De metrica arte liber' [Napoli, 1599], e che il Quattromani ha consegnato una lettera del Romani al Rossi, che risponderà la sera stessa per ringraziare anche lui delle nocciole. Quattromani ricorda al Romani la felicità procuratagli dal "ragionare una sola volta col suo Principe [?]" e gli chiede di fare in modo che possa avvenire più spesso. Allega i sonetti della signora Lisabetta e di una gentildonna [non altrimenti specificata] affinchè il Romani "veggia che i secoli nostri non hanno cagione di invidiare a gli antichi le Saffo, et le Corinne".
Fonte o bibliografia Lettere di Sertorio Quattromani gentil'huomo e accademico cosentino divise in due libri e la tradottione del Quarto dell'Eneide di Virgilio del medesimo autore, a cura di Francesco Antonio Rossi, Napoli, Per Lazzaro Scoriggio, 1624, pp. 44-45
Compilatore Rossini Francesco
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