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Mittente |
Quattromani Sertorio |
Destinatario |
Telesio Bernardino |
Data |
22/9/1563 |
Tipo data |
effettiva |
Luogo di partenza |
Roma |
Luogo di arrivo |
Bologna |
Incipit |
Hoggi, che sono i 20 di Settembre, ho havuto due pieghi |
Contenuto e note |
Quattromani dichiara di aver ricevuto due plichi di lettere e carte di Bernardino Telesio da parte di Rinaldo Corso e di avere letto a Bernardo Cappello le lettere che il Telesio scrive a lui e al Bianchetto [di difficile identificazione]. Quattromani dice poi di non poter visitare il Padre Bencio [il gesuita Francesco Benci (1542-1594)] e il Signor Caro [Annibale] prima del giorno successivo perché deve scrivere "cento lettere". Afferma quindi di non voler entrare nelle presenti discussioni relative all'opera del Telesio e di averne espresso un giudizio positivo già tempo addietro. Fa riferimento poi a un confronto con il Maggio [Vincenzo Maggi, commentatore della 'Poetica' di Aristotele, Venetiis, In officina Erasmiana V. Valgrisii, 1550]. Quattromani dichiara di mandare al Telesio alcune composizioni [non precisate] che quest'ultimo gli aveva richiesto per un amico, ma lo raccomanda di non mostrarle a nessuno. In chiusura fa sapere al Telesio che "il nostro maninconico" [?] sta meglio e che il Signor Guerriero e il Signor Emilio [non identificati] giocano spesso a scacchi insieme. |
Fonte o bibliografia |
Lettere di Sertorio Quattromani gentil'huomo e academico cosentino divise in due libri e la tradottione del Quarto dell'Eneide di Virgilio del medesimo autore, a cura di Francesco Antonio Rossi, Napoli, Per Lazzaro Scoriggio, 1624, pp. 67-69. |
Compilatore |
Premi Nicolò |
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