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Mittente |
Quattromani Sertorio |
Destinatario |
Alberti Valerio |
Data |
3/6/1564 |
Tipo data |
effettiva |
Luogo di partenza |
Roma |
Luogo di arrivo |
Siena |
Incipit |
Non ho risposto alla gentilissima lettera di Vostra Signoria |
Contenuto e note |
Quattromani esprime il suo parere sulle due orazioni che Valerio Alberti gli aveva inviato qualche tempo prima [di un Valerio Alberti è nota l'opera 'De conscientia pressa cum confutatione conscientiosi' ma non si ha notizia di queste due orazioni]. Il parere del Quattromani è in generale positivo. In particolare, delle due orazioni, quella volgare è "perfetta nella locutione", tuttavia fa troppo abbondantemente uso di arcaismi, il cui abuso fu condannato da Saffo [sic, ma Corinna; cfr. Plutarco, 'Moralia', XX, 348A] e contagiò anche Boccaccio; d'altra parte Virgilio nell''Eneide' e Sallustio nelle sue opere storiche usarono l'arcaismo in modo misurato. Sertorio analizza poi minuziosamente alcune scelte lessicali dell'Alberti e le confronta con la lingua di Boccaccio, di Bembo e del Casa. L'altra orazione dell'Alberti è in latino e anche in questo caso Quattromani propone alcune correzioni lessicali e grammaticali. Dopo avere esposto le sue correzioni raccomanda Valerio di non prenderle con fastidio e di restare suo amorevole amico. |
Fonte o bibliografia |
Lettere di Sertorio Quattromani gentil'huomo e academico cosentino divise in due libri e la tradottione del Quarto dell'Eneide di Virgilio del medesimo autore, a cura di Francesco Antonio Rossi, Napoli, Per Lazzaro Scoriggio, 1624, pp. 48-50. |
Compilatore |
Premi Nicolò |
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