|
 |
 |
|
 |
|
 |
 |
 |
 |
 |
Mittente |
Quattromani Sertorio |
Destinatario |
Domenichi Lodovico |
Data |
6/7/1562 |
Tipo data |
effettiva |
Luogo di partenza |
Roma |
Luogo di arrivo |
Venezia |
Incipit |
Il libro de' motti, che novellamente Vostra Signoria ha fatto uscir fuori |
Contenuto e note |
Quattromani informa Lodovico Domenichi che il suo "libro de' motti" ['Detti, et fatti di diversi signori et persone private, i quali communemente si chiamano Facetie, motti, et burle; raccolti per M. Lodovico Domenichi', Firenze, Lorenzo Torrentino, 1562; la prima edizione era del 1548] gli ha arrecato grande dispiacere e fastidio per il fatto che non l'ha onorato del predicato di Signore che ha attribuito ad altri concittadini. Come se non bastasse il Quattromani si dichiara ancora più afflitto per il fatto che il Domenichi nella sua opera gli ha attribuito un motto ("il più freddo, che io abbia mai udito") mai pronunciato [il motto in questione è il nr. 21 dei 'Detti piacevoli' di Poliziano]. Quattromani dice di avere suggerito al Domenichi molti motti di cui quest'ultimo si è servito per allestire il suo libro e si domanda come questi abbia potuto pensare che un motto tanto "freddo" potesse appartenergli. Pur infastidito, Sertorio dice di non aver mutato la stima e il favore che nutre nei suoi confronti. |
Fonte o bibliografia |
Lettere di Sertorio Quattromani gentil'huomo e academico cosentino divise in due libri e la tradottione del Quarto dell'Eneide di Virgilio del medesimo autore, a cura di Francesco Antonio Rossi, Napoli, Per Lazzaro Scoriggio, 1624, pp. 40-41. |
Compilatore |
Premi Nicolò |
|
 vai al documento
|
|
|
|
Torna all’elenco dei risultati
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|