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Mittente |
Quattromani Sertorio |
Destinatario |
Chiavellone Giovanni |
Data |
15/2/1560 |
Tipo data |
effettiva |
Luogo di partenza |
Roma |
Luogo di arrivo |
Perugia |
Incipit |
Spero trovar pietà, non che perdono appresso la cortesia di Vostra Signoria |
Contenuto e note |
Attraverso una citazione da Petrarca ['Rvf', I, 8], il Quattromani chiede perdono a Giovanni Chiavellone per non aver risposto ai suoi sonetti. Si trova infatti in uno stato di grande difficoltà tanto da prendere in considerazione l'ipotesi del suicidio. Non appena si sarà ristabilito gli manderà i suoi, nonostante non siano paragonabili a quelli ricevuti. Rivendica quindi la paternità dei suoi 'Avvertimenti' [perduti]. [La lettera al Chiavellone è la più antica dell'epistolario del Quattromani]. |
Fonte o bibliografia |
Lettere di Sertorio Quattromani gentil'huomo e accademico cosentino divise in due libri e la tradottione del Quarto dell'Eneide di Virgilio del medesimo autore, a cura di Francesco Antonio Rossi, Napoli, Per Lazzaro Scoriggio, 1624, pp. 24-26 |
Compilatore |
Rossini Francesco |
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