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Mittente |
Paciotto [Francesco] |
Destinatario |
Farnese Ottavio |
Data |
3/2/1575 |
Tipo data |
effettiva |
Luogo di partenza |
Roma |
Luogo di arrivo |
Parma |
Incipit |
Con quante persone io ho parlato di messer Giulio scultore |
Contenuto e note |
Tutti coloro con cui ha parlato di "messer Giulio scultore [Giulio Mazzoni]", hanno espresso su di lui giudizi lusinghieri. Se ne apprezzano anche le doti "nelle cose dell'architettura", ed egli si accontenterebbe di trasferirsi [a Parma] per lo stipendio che gli si offre. Non si potrebbe trovare di meglio: inutile andar "cercando miglior pane che di grano". Non ha famiglia, non deve pensare che a sé stesso e, [quanto ai propri bisogni], "è il più modesto huomo del mondo". [Nel caso un giorno non dovesse esser più gradito in corte], "si risolve più tosto a partire che ad essere importuno". Paciotto non lo conosce personalmente, ma glielo descrivono come "un altro [Girolamo] Mirola, però più finito di lui nel viver cotidiano". Potrebbero essere considerati anche altri candidati [per un posto al servizio del duca Ottavio Farnese], buoni, ma non migliori [di Mazzoni]. Tale potrebbe essere il fiorentino Giovanni Antonio Dosio, che è "cosa del signor" Giovanni Giorgio Cesarini ed è "assai buon scultore et architetto e bellissimo disegnatore", ma come scultore "non tanto inante" quanto [Mazzoni]. Vi è poi il "cavaliero [Giovanni Battista Della Porta] che ha fatto le sibille [nella Santa Casa di] Loreto", e che pure è "valente e da bene", ma specialista solo nella scultura. Quanto al Moschino [cioè lo scultore Francesco Mosca], Paciotto si conforma a quanto al duca riferirà "messer Giuseppe [Fantuzzi]", con cui ha appena parlato. Quanto alla "torre di Montalto [di Castro]", ha tracciato alcuni disegni e li ha mostrati sia a "monsignor Ruffino [Alessandro Ruffini]", sia a Giulio Folco, [mastro delle entrate del cardinale Alessandro Farnese]. Folco "n'è restato satisfattissimo" e non solo ha accolto l'idea che l'edificio sia soltanto di trenta palmi per lato [mentre il cardinale sino ad allora si era espresso desiderando uno stabile più grande], ma anche ha dichiarato che potrebbe accontentarsi di misure persino inferiori. Non appena possibile, invierà tali disegni anche al [duca Ottavio Farnese]. |
Fonte o bibliografia |
Napoli, Archivio di Stato, Archivio Farnese, 254-255, ff. 674-675, ed. in Giuseppe Bertini, Giulio Mazzoni (1519-1590) in una lettera di Francesco Paciotto ad Ottavio Farnese, "Bollettino storico piacentino", CVIII, 2013, pp. 246-247 |
Compilatore |
Ceriotti Luca |
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