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Mittente |
Quattromani Sertorio |
Destinatario |
di Tarsia Tiberio |
Data |
9/8/1564 |
Tipo data |
effettiva |
Luogo di partenza |
Roma |
Luogo di arrivo |
Cosenza |
Incipit |
Non ho fatto prima di questa hora risposta alle amorevolissime lettere di Vostra Signoria |
Contenuto e note |
Richiesto da Tiberio di Tarsia di "calculare le figure della sua natività" e di "scriverne anco il giudicio per via di Tolomeo [Claudio], et degli Arabi", Quattromani richiede altro tempo poichè intende avvalersi delle "tavole proscenice" [le Tavole Pruteniche, effemeridi pubblicate nel 1551 dall'astronomo Erasmus Reinhold] e non delle Tavole Alfonsine. Nel frattempo gli invia la sua traduzione oraziana ['Odi', II, 10] che gli era stata commissionata [l'allusione è alla raccolta poetica 'Odi diverse di Horatio volgarizzate da alcuni nobilissimi ingegni' pubblicata a Venezia da Giovanni Narducci di Perugia nel 1607; di cui fa parte anche la traduzione del Quattromani]. Nonostante [Annibal] Caro, [Bernardo] Cappello, [Marcantonio] Piccolomini sostengano che il Quattromani, con la sua traduzione, abbia superato l'originale latino, egli sostiene di non essere giunto nemmeno "alla millesima parte di quel gran poeta"; chiede quindi al Tarsia di leggerla e abbellirla a suo piacimento. Seguono l'intestazione ("Oda tradotta dal II libro di Horatio a Licinio la qual comincia: «Rectius vives, Licini neque altrum», etc") e l'intera traduzione dell'ode. |
Fonte o bibliografia |
Lettere di Sertorio Quattromani gentil'huomo e accademico cosentino divise in due libri e la tradottione del Quarto dell'Eneide di Virgilio del medesimo autore, a cura di Francesco Antonio Rossi, Napoli, Per Lazzaro Scoriggio, 1624, pp. 169-171 |
Compilatore |
Rossini Francesco |
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