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Mittente |
Quattromani Sertorio |
Destinatario |
Morelli Nereo |
Data |
2/8/1598 |
Tipo data |
effettiva |
Luogo di partenza |
Posillipo [Napoli] |
Luogo di arrivo |
Cosenza |
Incipit |
Io non ho fatto motto a Vostra Signoria, perché sono stato a Posilipo |
Contenuto e note |
Quattromani non ha potuto scrivere a Nereo Morelli, essendo stato a Posillipo, ma tra pochi giorni sarà a Napoli e potrà redigere molte lettere. Si meraviglia che Giletta [la donna amata da Nereo Morelli], donna di animo saggio e giudizioso, lo respinga, ma forse vuole soltanto mettere alla prova la pazienza del Morelli e affinare le sue virtù tormentandolo. Il "sonetto dell'amico" [non meglio identificabile] è bello e "vago assai", ma non piace a Quattromani la parola divisa [in tmesi] nel terzo verso della seconda quartina. [Pietro] Bembo utilizzò lo stesso espediente ("Perchè crudeli parche ancora unita- / mente a trar me dal mio non foste accorte") ['Rime', CLX, 5-6] ma con una ragione precisa. Per quanto riguarda i termini "gagliarde" e "costa sù", Quattromani non li cambierebbe perchè si riscontrano nel Petrarca, nonostante il Bembo le biasimasse, salvo poi utilizzarle nelle 'Rime' [l'aggettivo "gagliardo" compare in LXXXV, 8; la forma "costa sù" in CLVI, 14]. Chiudono i saluti a Cosimo [Morelli, padre di Nereo]. |
Fonte o bibliografia |
Lettere di Sertorio Quattromani gentil'huomo e accademico cosentino divise in due libri e la tradottione del Quarto dell'Eneide di Virgilio del medesimo autore, a cura di Francesco Antonio Rossi, Napoli, Per Lazzaro Scoriggio, 1624, pp. 161-163 |
Compilatore |
Rossini Francesco |
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