Mittente Quattromani Sertorio Destinatario Ferrai Marcello
Data 24/7/1563 Tipo data effettiva
Luogo di partenza Roma Luogo di arrivo Cosenza
Incipit Questi giorni di state, per non perdere il tempo
Contenuto e note Quattromani scrive a Marcello Ferrai che ha cominciato un discorso "delle bellezze del Petrarca" per indicarne i pregi e un altro sulle fonti antiche e coeve dello stesso Petrarca [si tratta di opere perdute del Quattromani: 'Sposizione de Petrarca', 'Bellezze del Petrarca' che, come sottolinea Matteo Egizio, 'Delle opere di Sertorio Quattromani', Napoli, 1714, sono forse la stessa cosa. A queste va aggiunto il 'Discorso de' luoghi ch'ei tolse da' Poeti Latini, e Toscani antichi, e da' Provenzali' citato nella presente lettera e anch'esso perduto]. Per leggere i poeti provenzali, "de' quali il Petrarca si è avvaluto assai", ha ottenuto dal Papa [Pio IV, Giovanni Angelo Medici], tramite l'intercessione di Paolo Manuzio, di accedere alla Biblioteca Vaticana. Il Quattromani è entusiasta perchè si trova a scoprire veri e propri tesori. Trova innanzitutto ciò che andava cercando: "un diluvio di poeti provenzali, et fra gli altri Arnaldo Daniello [Arnaut Daniel], cotanto commentato dal Petrarca e da Dante"; "un fascio di poeti siciliani antichissimi", quelli "che racconta il Petrarca ne i Trionfi ['Triumphus Cupidinis', IV, vv. 35-36]"; le 'Rime' di Bruno Accurso Montemagno da Pistoia; alcune composizioni di Cino [da Pistoia]; "molte cosette" di Iacopo Alighieri, figlio di Dante, trovandole "assai belle, et poetiche": per questo si meraviglia del giudizio negativo di [Pietro] Bembo ['Prose della volgar lingua', II, 2]. Torquato Bembo gli ha prestato il 'Canzoniere' di Petrarca "trascritto di mano del proprio auttore" [si tratta del Vaticano Latino 3195 del 'Canzoniere'. L'indicazione, se non è una vanteria, rivela la presenza del manoscritto a Roma ancor prima del 1581, anno in cui fu venduto da Torquato Bembo a Fulvio Orsini]. Nonostante Quattromani sia convinto che questa non sia la prima versione del 'Canzoniere', spera di rintracciare nel manoscritto "mille cosette mutate, et annullate, et aggiunte per migliorarle".
Fonte o bibliografia Lettere di Sertorio Quattromani gentil'huomo e accademico cosentino divise in due libri e la tradottione del Quarto dell'Eneide di Virgilio del medesimo autore, a cura di Francesco Antonio Rossi, Napoli, Per Lazzaro Scoriggio, 1624, pp. 155-157
Compilatore Rossini Francesco
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