Mittente Quattromani Sertorio Destinatario Cavalcanti Giulio
Data 9/4/1585 Tipo data effettiva
Luogo di partenza Napoli Luogo di arrivo Cosenza
Incipit Le lettere di Vostra Signoria mi furono inviate a Vico
Contenuto e note Quattromani dichiara di aver ricevuto le lettere di Giulio Cavalcanti soltanto da venti ore perché gli furono inviate a Vico [l'attuale Vico Equense in provincia di Napoli] il giorno stesso in cui si spostò a Napoli. La canzone di Giulio Cavalcanti ['Se non che di saper, come al ciel piacque', traduzione dell' 'Ad Iohannam Castriotam Carmen' di Bernardino Telesio, in 'Rime in lode della Ill.ma et ecc.ma S. D. Giovanna Castriota Carrafa, duchessa di Nocera, et marchesa di Civita Santo Angelo', scritte in varij tempi da diversi uomini illustri, et raccolte da don Scipione de' Monti, stampato nella città di Vico Equense dall'illustrissimo signor Ferrante Carrafa, marchese di San Lucido, appresso Gioseppe Cacchi, 1585] giunta al Quattromani è considerata "cosa veramente divina" e simile alle canzoni di Giovanni della Casa. E' particolarmente ammirevole "perchè tratta soggetto assai malagevole, et che a pena può distendersi in prosa, et ciò fa con tanta felicità, che par che ragioni di bellezza, et di amore", e sembra essere composta dallo stesso Cavalcanti e non tradotta da lui dal latino. Quattromani rimanda al futuro una lettura più attenta della canzone e la consegna della stessa a chi indicato dal Cavalcanti e saluta, infine, Paolo [Cavalcanti], delle signore [non meglio specificate] e i due figli di Giulio Cavalcanti.
Fonte o bibliografia Lettere di Sertorio Quattromani gentil'huomo e accademico cosentino divise in due libri e la tradottione del Quarto dell'Eneide di Virgilio del medesimo autore, a cura di Francesco Antonio Rossi, Napoli, Per Lazzaro Scoriggio, 1624, pp. 153-154
Compilatore Rossini Francesco
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