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Mittente |
Quattromani Sertorio |
Destinatario |
Cavalcanti Giovanni Berardino |
Data |
29/4/1601 |
Tipo data |
effettiva |
Luogo di partenza |
Cosenza |
Luogo di arrivo |
Napoli |
Incipit |
Mi rallegro, che Vostra Signoria e il Signor Paolo, e il Signor Guido |
Contenuto e note |
Quattromani si rallegra perché Giovanni Berardino Cavalcanti, il Signor Paolo [Cavalcanti] e il Signor Guido [Cavalcanti] sono usciti indenni dalle tempeste che li hanno messi in pericolo per molti giorni. Informa poi il Cavalcanti che Francesco Antonio d'Amico è con lui e ha grande familiarità con Pacuvio [non è chiaro chi sia questo Pacuvio ma è certamente un amico comune del Quattromani e del d'Amico. Sertorio ne parla anche in una lettera al d'Amico del 28 maggio 1603]. Sertorio dice di aver abbandonato Francesco e di essere sul punto di abbandonare anche Pacuvio per "giuste cagioni". Promette poi al suo interlocutore di inviargli quanto prima una raccolta di molte cose e di vedere alcuni suoi componimenti. Infine lo informa del tempo trascorso con il Signor Giulio [Cavalcanti] e dice che la signora Lucrezia [della Valle] desidera dal Signor Paolo [Cavalcanti] un proprio scritto: Sertorio chiede al Cavalcanti di procurarlo per lei. |
Fonte o bibliografia |
Lettere di Sertorio Quattromani gentil'huomo e academico cosentino divise in due libri e la tradottione del Quarto dell'Eneide di Virgilio del medesimo autore, a cura di Francesco Antonio Rossi, Napoli, Per Lazzaro Scoriggio, 1624, pp. 152-153. |
Compilatore |
Premi Nicolò |
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