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Mittente |
Borsieri Girolamo |
Destinatario |
Serono Orazio |
Data |
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Tipo data |
assente |
Luogo di partenza |
Cavallasca |
Luogo di arrivo |
Milano |
Incipit |
Quali saranno dunque i luoghi delle imprese? |
Contenuto e note |
Borsieri spiega al Serono quali siano i luoghi giusti per le imprese, differenti in base ai soggetti, "d'amore o d'armi" oppure "di lettere". Vi sono alcune imprese, continua, che ben potrebbero fregiare anche le case, sostituendo in alcuni casi la più appropriata insegna della famiglia, così come è accaduto per il Museo di Paolo Giovio che secondo alcuni è stato costruito proprio col fine di raccogliere numerose imprese, ma che in realtà, sottolinea Borsieri, ha lo scopo di riunire ritratti di uomini illustri. Borsieri racconta che proprio in quel Museo ha potuto vedere le due imprese contro le quali lo ''Sconcio'' [?] scrisse la 'Simboleide': le Colonne d'Ercole col motto "Plus ultra" e libri vecchi che bruciano col motto "Recedant vetera" tratto secondo Borsieri dall'inno di San Tommaso per il Corpus Domini 'Sacris solemniis' o dal 'Cantico di Anna'. Infine Borsieri ringrazia il Serono per avergli inviato un "nobil trattato" di Torquato Tasso, "così raro nelle imprese" [T. Tasso, Il Conte, overo de l'imprese, 1594]. [La copia d'autore della missiva si conserva in Como, Biblioteca Comunale, ms Sup. 3.2.43, pp. 82-83; Caramel data la lettera tra il 1608 e il 1610] |
Fonte o bibliografia |
Luciano Caramel, Arte e artisti nell'epistolario di Girolamo Borsieri, in Contributi dell'Istituto di Storia dell'arte medioevale e moderna, Milano, Vita e Pensiero, vol. I, 1966, pp. 113-114. |
Compilatore |
de Liso Alessandra |
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