Mittente Quattromani Sertorio Destinatario Ardoino Giovanni Battista
Data 5/8/1571 Tipo data effettiva
Luogo di partenza Cerisano Luogo di arrivo Cosenza
Incipit Io per cominciare da me, e Vostra Signoria rida pure quanto le piace
Contenuto e note Quattromani informa Giovanni Battista Ardoino su come stanno trascorrendo i propri giorni a Cerisano lui e le persone che sono con lui: Sertorio trascorre una vita riposata e tranquilla; il Signor Francesco [Sambiasi] è guarito, parla spesso dell'Ardoino e di Peleo [Ferrai] e ne soffre la distanza; Fabrizio [della Valle] va a caccia; il Signor Giovanni Domenico [forse Montanaro] visita il suo poderetto e studia le guerre romane in Cassio Dione; le donne passano il tempo leggendo e cucendo. Chiede quindi al suo intelocutore di informarlo allo stesso modo su quanto avviene in Cosenza, sulle sorti dell'Accademia Cosentina e su come trascorre i giorni d'agosto. Scrive infine di essere ancora impegnato nello studio di Petrarca di cui ha spiegato parecchi sonetti: è giunto fino a 'Rerum vulgarium fragmenta' CLXXI ("Giunto m’à Amor fra belle et crude braccia"), che secondo il giudizio di Giovanni della Casa è il migliore di tutti i sonetti di Petrarca. Quattromani dice di aver faticato molto per comprendere in che cosa il suddetto sonetto fosse superiore a tutti gli altri, e chiude la lettera esprimendo la speranza di finire un giorno di spiegarli tutti [varie fonti attestano titoli di opere di Quattromani andate perdute, fra queste abbiamo appunto una 'Spositione del Petrarca', 'Bellezze del Petrarca' (che forse erano la stessa cosa come congettura Matteo Egizio in 'Di Sertorio Quattromani gentiluomo e accademico cosentino, Lettere diverse', Napoli, 1714) e ancora 'Dei luoghi ch'ei tolse da' Poeti Latini, e Toscani antichi e da' Provenzali']. [Il luogo di partenza della lettera, Ceresano, è oggi noto con il nome di Cerisano].
Fonte o bibliografia Lettere di Sertorio Quattromani gentil'huomo e academico cosentino divise in due libri e la tradottione del Quarto dell'Eneide di Virgilio del medesimo autore, a cura di Francesco Antonio Rossi, Napoli, Per Lazzaro Scoriggio, 1624, pp. 128-129.
Compilatore Premi Nicolò
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