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Mittente |
Quattromani Sertorio |
Destinatario |
Rossi Francesco Antonio |
Data |
14/11/1600 |
Tipo data |
effettiva |
Luogo di partenza |
Cosenza |
Luogo di arrivo |
Napoli |
Incipit |
L'infermità mia di tutti questi mesi d'Autunno è stata così grave |
Contenuto e note |
Quattromani si scusa per il suo silenzio epistolare dovuto a una lunga malattia: nel momento in cui scrive è completamente guarito e si rallegra per l'affetto dimostratogli da Francesco Antonio Rossi. Scrive che il Signor Angelo [?] gli ha riferito che verrà a Napoli per poi passare a Roma, a Firenze e infine a Venezia. Sertorio è dell'idea che in realtà Angelo scherzi perché non è possibile compiere un viaggio così lungo e malagevole in inverno. Riferisce poi al Rossi che la "bellissima lettera" del Signor Mattia [Romani] al "Signor N." [?] che riporta il giudizio del Signor Orazio [Marta] intorno alle rime dello stesso N. ha a tal punto rallegrato quest'ultimo da farlo quasi morire di gioia [in una lettera a Mattia Romani del 3 dicembre 1595 Sertorio parla della medesima "bellissima lettera" del Romani al Signor N. Si veda: 'Lettere di Sertorio Quattromani gentil'huomo e academico cosentino', a cura di Francesco Antonio Rossi, Napoli, Per Lazzaro Scoriggio, 1624, pp. 43-44.]. In conclusione Quattromani porta al Rossi i saluti del Signor Teseo [Sambiasi] che, essendosi slogato il braccio, non può scrivergli, e lo prega di intercedere in suo favore presso il Signor Giovanni Vincenzo [Egidio] e il Signor Giulio [Cavalcanti] affinché gli siano sempre favorevoli nonostante non scriva loro da tempo. |
Fonte o bibliografia |
Lettere di Sertorio Quattromani gentil'huomo e academico cosentino divise in due libri e la tradottione del Quarto dell'Eneide di Virgilio del medesimo autore, a cura di Francesco Antonio Rossi, Napoli, Per Lazzaro Scoriggio, 1624, pp. 125-126. |
Compilatore |
Premi Nicolò |
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