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Mittente |
Quattromani Sertorio |
Destinatario |
Rossi Francesco Antonio |
Data |
4/8/1600 |
Tipo data |
effettiva |
Luogo di partenza |
Cosenza |
Luogo di arrivo |
Napoli |
Incipit |
La settimana passata io rimasi di rispondere all'amorevolissima |
Contenuto e note |
Quattromani afferma di avere tardato a rispondere alla precedente lettera del Rossi perché Francesco Antonio d'Amico aveva atteso molti giorni prima di dargliela e se non fosse stato per la diligenza del Signor Angelo [?] non l'avrebbe avuta affatto. Informa poi il Rossi che, proprio la sera in cui scrive la presente, ha cenato con Peleo [Ferrai] e che starà a Cosenza per tutto il mese di agosto e di settembre, per poi partire per Roma a ottobre. Esprime dunque il desiderio che il Rossi sia con lui a Roma, così che possa giudicare ogni sua composizione. Gli scrive che quando lo vedrà gli mostrerà una preziosissima "Gramatichina Toscana" [probabilmente la 'Gramatica del Rossino', da identificarsi con la grammatica di Paolo del Rosso, ossia con le 'Regole, osservanze et avvertenze sopra lo scrivere correttamente la lingua volgare toscana in prosa et in versi', 1545 (Stampato in la fedelissima città di Napoli, per maestro Mattio Cance, bresciano, 1545, alli XI, del mese di luglio). Cfr. C. De Frede, 'I libri di un letterato calabrese del Cinquecento (Sertorio Quattromani, 1541-1603)', Napoli, Accademia Pontaniana, 1999, p. 104, nr. 483]. Sertorio confronta questa grammatica, ritenuta breve, chiara e completa, con la "Gramatica" del Bembo, intricata, lunga e spesso di contenuto poco pertinente [e cioè 'Le prose, overo grammatica della lingua volgare, di mons. Pietro Bembo cardinale. Divise in tre libri et revisti con somma diligenza da Lodovico Dolce', Venezia, De Rossi, 1577]. Infine dice di dolersi per il fatto che Mattia [Romani] sia stato ferito al capo da un uomo di Pistoia con un pistolese e che neppure i medicamenti del Giasolino [Giulio] facciano effetto. Confida però che egli guarirà da sé. |
Fonte o bibliografia |
Lettere di Sertorio Quattromani gentil'huomo e academico cosentino divise in due libri e la tradottione del Quarto dell'Eneide di Virgilio del medesimo autore, a cura di Francesco Antonio Rossi, Napoli, Per Lazzaro Scoriggio, 1624, pp. 122-123. |
Compilatore |
Premi Nicolò |
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