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Mittente |
Quattromani Sertorio |
Destinatario |
Passalacqua Francesco |
Data |
29/11/1601 |
Tipo data |
effettiva |
Luogo di partenza |
Cosenza |
Luogo di arrivo |
Napoli |
Incipit |
Le molte scuse, che Vostra Signoria si fa, perche non mi habbia |
Contenuto e note |
Dopo aver confermato la grande affezione che nutre per il Passalacqua, Quattromani lamenta il fatto che il suo interlocutore non abbia espresso liberamente un parere a proposito di un sonetto, che Sertorio gli aveva precedentemente inviato, fatto a imitazione di un sonetto che Giovanni della Casa scrisse in risposta a un suo compare, e ipotizza che la sua reticenza sia dovuta all'errata convinzione che l'autore di tale componimento sia un amico o un parente del Quattromani. Sertorio chiarisce che l'autore del sonetto non ha rapporti con lui e non è neppure cosentino, perciò Passalacqua potrà dirne ciò che vuole. Ringrazia quindi il suo interlocutore per le pere "incannellate" che gli invierà. Gli chiede infine di dargli notizie di tutti gli amici e di salutargli in particolare Giovanni Vincenzo [Egidio] e Ascanio Carafa. |
Fonte o bibliografia |
Lettere di Sertorio Quattromani gentil'huomo e academico cosentino divise in due libri e la tradottione del Quarto dell'Eneide di Virgilio del medesimo autore, a cura di Francesco Antonio Rossi, Napoli, Per Lazzaro Scoriggio, 1624, pp. 113-114. |
Compilatore |
Premi Nicolò |
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