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Mittente |
Strozzi Giovan Battista |
Destinatario |
Borromeo Federico |
Data |
7/10/1594 |
Tipo data |
effettiva |
Luogo di partenza |
Roma |
Luogo di arrivo |
Roma |
Incipit |
Un buon Predicatore, udendolo io, disse in un suo Proemio |
Contenuto e note |
Giustifica il suo ritardo nell'andare a far visita al cardinal Borromeo nominando certi ''Banditi'' che lo impediscono e citando al proposito una frase di [Francesco] Berni e una massima di Aristotele. Promette di tornare entro metà novembre; lo trattiene a Roma anche la richiesta di una pensione già avanzata per lui dal cardinal San Giorgio [Cinzio Aldobrandini] ma in quel momento bloccata per via di un malinteso; sia monsignor [Bernardino] Paolini sia il signor Ambrogini vi stanno prestando opera. Avvisa che ''quel Padre Cappuccino'' che si era raccomandato al cardinale Santa Severina [Giulio Antonio Sartorio] è stato ricevuto e vestito nell'ordine dei frati minori osservanti e, infine, spiega che se acclude alla missive solo poche strofe poetiche è perchè si trova impegnato nell'imparare a memoria [l'intera 'Divina Commedia' di] Dante [Alighieri]: è arrivato al canto novantanovesimo. Infine, rassicura che ha fatto quei ''Battesimi'' promessi, monsignor Antonio [?] ne farà fede. [Il luogo di arrivo della missiva non è espresso, si deduce dalla biografia di Borromeo] |
Fonte o bibliografia |
Milano, Biblioteca Ambrosiana, ms G 265 inf., ff. 291r-292r, n° 121 |
Compilatore |
Ferro Roberta |
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