Mittente Pignoria Lorenzo Destinatario Gualdo Paolo
Data 23/5/1608 Tipo data effettiva
Luogo di partenza Padova Luogo di arrivo Roma
Incipit Innanzi che io entri a rispondere
Contenuto e note Ha ricevuto i libri tramite monsignor [Cesare?] Denores, tra cui una relazione di [Giovanni Vincenzo] Pinelli sulla Beata Francesca, inviata a Emilio [Gualdo]; Pignoria chiede un’immagine della santa, se è presente nel libro. Il Gualdo è stato accolto nell’Accademia [degli Ordinati] e Pignoria se ne rallegra. Saluta [Giuseppe] Castiglione e ricorda che ha promesso di far stampare alcune sue opere. Non sa cosa dire di [Antonio] Querenghi e attende ancora il volume sulla spiga intrisa del sangue del martire gesuita [Henry Garnet, la cui esecuzione avvenne nel 1606: cfr. la leggenda della spiga nella 'Bibliotheca Scriptorum Societatis Iesu', ad vocem] già richiesto nella lettera del 9-5-1608. Saluta [Paolo] Teggia. Promette di mandare un testo sulla croce del Canonico Pancetta in cambio dell’Iscrizione di Castel Gandolfo. Si sofferma sull’antichità della poesia visiva praticata già da Teocrito ed altri. Fa riferimento ad una statua di Venere con la tartaruga e la ricollega con l’Afrodite Urania di Fidia, interpretata da Alciato come simbolo del silenzio delle donne, ma da Plinio sappiamo che a volte gli animali venivano posti dagli artisti come firma. Invita Gualdo a chiedere informazioni a Costantino [Gaetano], oppure a [Paolo] Teggia, [Giuseppe] Castiglione, [Lelio] Pasqualini, sulla foggia degli abiti antichi dei senatori romani.
Fonte o bibliografia Lettere di uomini illustri che fiorirono nel principio del secolo decimo settimo non più stampate, Venezia, Baglione 1744, pp. 66-69; cfr. Biblioteca Marciana di Venezia, Cod. CXLVI della Cl. VI (Ital.)
Compilatore Maffei Sonia
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