Mittente Marino Giovan Battista Destinatario Castello Bernardo
Data 1603 Tipo data congetturale
Luogo di partenza Roma Luogo di arrivo [Genova]
Incipit Ho più volte avidamente lette le rime mandatemi
Contenuto e note [La lettera è databile al periodo tra fine giugno e inizio agosto 1603]. Ha letto più volte le rime di Giovan Vincenzo Imperiali (Imperiale) mandategli dal Castello e gli sembrano sempre più belle [cita al proposito, imprecisamente, i vv. 71-72 della canzone di Dante "I' sento già d'Amor la gran possanza"]. Manda con la lettera allegata un sonetto per l'Imperiale [forse "In un tempo, Vincenzo, e ami e canti", pubblicato nella terza parte della 'Lira', Venezia 1614]: prega il Castello di consegnarli avendo cura di dire all'Imperiale che non ha obbligo di risposta, perché lo ritiene "eroe degno d'esser celebrato da penne d'altra levatura". Lo prega anche di recapitare l'altra lettera allegata a Gabriello Chiabrera, dicendogli quanto lo stima e l'onora. Invia un componimento [probabilmente il sonetto "Movon qui duo gran fabri arte contr'arte", poi pubblicato nella 'Galeria'] per l'edizione illustrata della 'Gerusalemme liberata' di Torquato Tasso [Genova, Pavoni, 1604, con gli argomenti di Imperiale e i disegni di Castello]: dice che non è di molto pregio, e promette di far meglio. Non si azzarda a chiedere al Castello qualche sua opera figurativa, di cui pure sarebbe desideroso; ma ardisce di farlo per poter avere occasione di "far servizio" al Castello parlandone con il cardinale [Pietro] Aldobrandini, suo signore.
Fonte o bibliografia Giovan Battista Marino, Lettere, a cura di Marziano Guglielminetti, Torino, Einaudi, 1966, num. 20. Id., Epistolario, vol. I: Lettere familiari, a cura di Clizia Carminati, Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, in preparazione.
Compilatore Carminati Clizia
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