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Mittente |
Caro Annibale |
Destinatario |
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Data |
8/9/1565 |
Tipo data |
effettiva |
Luogo di partenza |
Roma |
Luogo di arrivo |
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Incipit |
Per cagion degna di scusa |
Contenuto e note |
Risponde a una lettera di raccomandazione del destinatario in favore di «Giovanni di mastro Domenico», accusato di un crimine non specificato ma passibile della pena capitale. L'imputato era, pare, sul punto di essere assolto grazie a «messer Berardino» (forse Berardino Gagliardo), ma la causa è stata ora assegnata a Sebastiano Rotolino. Si conclude ricordando la memoria del comune amico Giovanni Guidiccioni. |
Fonte o bibliografia |
Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, Autografi Gonnelli, cass. 7, n. 12 (minuta autografa). Edizione di riferimento: Annibal Caro, Lettere familiari, a cura di Aulo Greco, III, Roma, Istituto Nazionale di Studi sul Rinascimento, 1961, pp. 247-248 (esemplata sul copialettere idiografo Paris, Fonds Italien, Ital. 1707, ff. 510v-511r). Faceva parte in origine dell'attuale codice Ashburnhamiano 413 della Biblioteca Medicea Laurenziana di Firenze, fu poi venduta da Clementino Tomitano a Bartolomeo Gamba, il quale a sua volta la cedette nel 1836 a una libreria antiquaria. Vedi E. Garavelli,Vicende di manoscritti cariani tra Sette e Ottocento. Prime approssimazioni alla traduzione delle Lettere a Lucilio, «L'Ellisse», III (2008), p. 37. |
Compilatore |
Garavelli Enrico |
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