Mittente Caro Annibale Destinatario Corrado Giacomo
Data 29/7/1559 Tipo data effettiva
Luogo di partenza Ferrara Luogo di arrivo Reggio Emilia
Incipit Vostra Signoria non ha da dubitare
Contenuto e note Risponde con ironia alle informazioni ricevute a proposito di Lodovico Castelvetro, e nega la paternità di un sonetto stampato come suo nel «Libro de' Diversi» (verosimilmente "Se d'esto lasso microcosmo, et frale"). Nega che "Venite a l'ombra de' gran gigli d'oro" sia ispirata a un testo francese (cioè a l'"Hymne du Treschrestien Henri II de ce nom di Pierre Ronsard", come sostenuto da Lodovico Castelvetro), e rivela che, al contrario, la sua canzone è stata tradotta in francese da due poeti di quella nazione. Nega anche di essere stato allontanato dal servizio di Alessandro Farnese, come si racconta a Modena.
Fonte o bibliografia Modena, Biblioteca Estense universitaria, Raccolta Molza-Viti, 66 (autografo). Una copia settecentesca in Modena, Biblioteca Estense universitaria, Archivio Muratori, 43. 7. f, ff. 1v-2r, sulla quale è esemplata l'edizione di riferimento: Enrico Garavelli, Annibal Caro in Francia (1553-1560), in Dynamic Translations in the European Renaissance. La traduzione del moderno nel Cinquecento europeo. Atti del convegno di Groningen, 21-22 ottobre 2010, a cura di Philiep Bossier, Harald Hendrix e Paolo Procaccioli, Manziana, Vecchiarelli, 2011, pp. 338-339.
Compilatore Garavelli Enrico
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