|
 |
 |
|
 |
|
 |
 |
 |
 |
 |
Mittente |
Caro Annibale |
Destinatario |
Amalteo Girolamo |
Data |
7/3/1557 |
Tipo data |
effettiva |
Luogo di partenza |
Roma |
Luogo di arrivo |
|
Incipit |
Tralasciando le molte cose, che arei da ragionar |
Contenuto e note |
Si congratula con il destinatario per un suo poemetto latino (identificabile con la Gigantomachia Haeretica, inc. "Ergo iterum ex Erebi proles infanda tenebris"), di cui si profonde in lodi amplissime e non di circostanza. I versi dell'Amalteo, letti una prima volta nelle stanze di Basilio Zanchi, che li ha apprezzati moltissimo, hanno incontrato il favore generale della cerchia del cardinal Alessandro Farnese; sicché all'Amalteo si riconosce il primato tra i poeti veneti. |
Fonte o bibliografia |
Venezia, Biblioteca Marciana, Marc. Lat. XI 96 (4116), ff. ff. 56v-57r (copia settecentesca; titolo e formula di saluto iniziale probabilmente autografe di Giusto Fontanini). Edita in Raccolta d’opuscoli scientifici e filologici, II, [a cura di Angelo Calogerà], In Venezia, Appresso Cristoforo Zane, 1729, pp. 267-271. |
Compilatore |
Garavelli Enrico |
|
|
|
|
|
Torna all’elenco dei risultati
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|