Mittente Marino Giovan Battista Destinatario Gonzaga Ferdinando
Data 2/4/1612 Tipo data effettiva
Luogo di partenza Torino Luogo di arrivo Mantova
Incipit Non può protegere la Virtù chi non l'ha in sé
Contenuto e note Marino scrive dal carcere di Torino; chiede al cardinale Ferdinando Gonzaga un'intercessione presso Carlo Emanuele di Savoia perché lo liberi, o almeno gli conceda di essere detenuto in una prigione più civile e meno angusta. Carlo Emanuele ha già promesso la liberazione a Tommaso di Savoia principe di Piemonte e a Maurizio cardinale di Savoia suoi figli. Marino dichiara di non poter lasciare Torino e tornare a Roma: chiede dunque l'arresto per la città di Torino o i domiciliari in una dimora torinese. Già da un anno e un mese è in carcere. L'occasione per liberarlo potrebbe essere la festa per la Sindone, sulla quale ha composto un lungo discorso rimasto tra i suoi manoscritti [Dicerie sacre: la Pittura]. Cita un detto di Galba a Pisone riferito da Tacito.
Fonte o bibliografia Giorgio Fulco, Contributi mariniani (studi e documenti inediti), "Filologia e Critica", XXXV, 2010, pp. 378-379
Compilatore Carminati Clizia
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