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Mittente |
Dovizi, detto il Bibbiena Bernardo |
Destinatario |
d'Este Isabella |
Data |
17/2/1511 |
Tipo data |
effettiva |
Luogo di partenza |
Bologna |
Luogo di arrivo |
Mantova |
Incipit |
Fo questa alla excellentia vostra non perch'io habbia da dirli cosa degna |
Contenuto e note |
Bibbiena comunica che si sposterà presto da Bologna per ricongiungersi alla corte pontificia di "Nostro Signore" [papa Giulio II] da dove avrà modo di scrivere con maggiore frequenza a Isabella d’Este sfruttando i messi inviati dal papa a "messer Alexandro" [forse Alessandro Gabbioneta]. Il "Signor Federigo" [Federico Gonzaga, figlio di Isabella d'Este e futuro signore di Mantova] ha lasciato Bologna alla volta di Urbino il precedente mercoledì. È stato accompagnato da "monsignor de Ivrea" [forse il vescovo Bonifacio Ferrero] per ordine del papa, che era in precedenza intenzionato ad affidare l'incarico al "Conte Ludovico Canossa" [il conte Ludovico da Canossa, vescovo di Tricarico]. Bibbiena celebra le qualità eccelse del figlio di Isabella. Esprime invece rammarico per la morte del "Brugnolo" [Ludovico Brugnolo, ambasciatore mantovano a Roma]. Timoroso che la lettera possa essere intercettata dai Francesi, Bibbiena non manda "nuove": si limita a comunicare che papa Giulio II è a Lugo dove ammassa truppe in attesa dei Veneziani, arrivati i quali muoverà alla conquista di Bastia e Argenta. La corte pontificia si è radunata a Faenza: di base a Bologna sono rimasti solo il "Reverendissimo Legato" [il cardinale Francesco Alidosi, legato pontificio a Bologna] e i "Reverendissimi Lossemburgo [il cardinale Filippo di Lussemburgo] et Alibret [il cardinale Amaneo d’Albret]", cui il papa ha promesso di dare licenza per recarsi in Francia. Il "Signor Constantino" [non identificato] è giunto presso il papa portando notizie della "pratica di Cesare" [forse l'imperatore Massimiliano d'Asburgo]. Il "Reverendissimo Legato" [Francesco Alidosi] si è recato presso il campo dell'esercito pontificio per quattro giorni ed è atteso di ritorno a Bologna in serata. Anche "monsignor di Trycarico" [Ludovico da Canossa] si è recato al campo: quando sarà di ritorno Bibbiena gli farà l’ambasciata richiesta tramite Isabella d’Este da "messer Cesare". Il Dovizi si raccomanda in conclusione "Alle Ill. sorella et cognata" di Isabella [difficile identificare la "sorella" in questione: di certo non si tratta di Beatrice d’Este, morta nel 1497; la "cognata" è certamente Elisabetta Gonzaga, duchessa di Urbino] e a "madonna Alda", sua "inimica" [Alda Boiardo, damigella di Isabella d’Este]. |
Fonte o bibliografia |
Mantova, Archivio di Stato, Archivio Gonzaga, b. 1147, cc. 543r-544v |
Compilatore |
Marini Paolo |
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