Mittente Lampugnani Agostino Destinatario Aprosio Angelico
Data 4/9/1640 Tipo data effettiva
Luogo di partenza Bologna Luogo di arrivo Venezia
Incipit Ricevo con mio sommo gusto la cortese carta di Vostra Paternità Molto Reverenda
Contenuto e note Accusa ricevuta di missiva con cui Aprosio comunicava l’impossibilità di pervenire [a Venezia] alla stampa della sua 'Lettera' [poi ed. come 'Lettera intorno alcune difficoltà della lingua italiana', Bologna, Tebaldini, 1641]. Ne è deluso, constatando come invece [a Bologna] sia “in procinto di stamparsi una gramatica” che discute “contra alcune opinioni della Crusca” [Diodato Franzoni, 'L’oracolo della lingua d’Italia', Bologna, Monti e Zenero, 1641], al pari appunto di ciò che anch’egli fa nella sua 'Lettera'. Gli spiacerebbe se si ripetesse quanto già in passato gli è accaduto, allorché con l’'Antiocchiale [overo risposta in difesa del cavalier Marini intorno all’Adone fatta da Balbino Balbucci', tràdito dal ms. Genova, Biblioteca Durazzo, 153 (B.III.13)] fu tra i primi a scrivere “in pro del Marini” [Giovanni Battista Marino], senza però mai riuscire a pubblicare. Perciò gli sarebbe di grande utilità se Aprosio chiedesse a Francesco Baba, che del resto è amico di Lampugnani, se può essere disposto a stamparla. Scrive comunque, “col presente ordinario” della posta, anche allo stesso Baba. Se questi vorrà accettare la proposta, prega Aprosio di farsi consegnare la 'Lettera' da [Giovan Francesco] Loredano e poi di sorvegliare la stampa. Se il Baba non volesse farne “molte copie”, Lampugnani potrebbe anche accontentarsi di una tiratura di “tre o quattro centinaia”. Sa che in molti desiderano stampare con il Baba: non vorrebbe che gli passassero avanti. Intanto, è occupato nella stampa dei 'Sette strali [d’amore vibrati da Giesù Christo in Croce all’anima fedele', Bologna, Ferroni, 1640], che si sta prospettando più voluminosa del previsto. Subito dopo si dedicherà al suo romanzo ['Il Celidoro', prima ed. Venezia, Oddoni, 1642]. L’'Antiocchiale' “è a penna, e anzi che no male scritto”. Tuttavia lo manderà ugualmente ad Aprosio, così com’è, non appena troverà un tramite sicuro a cui affidarlo. Manda a salutare [Pietro Francesco] Minozzi e il Loredano.
Fonte o bibliografia Genova, Biblioteca Universitaria, ms. E.IV.16, nr. 5
Compilatore Ceriotti Luca
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