Mittente Lampugnani Agostino Destinatario Aprosio Angelico
Data 20/11/1655 Tipo data effettiva
Luogo di partenza Milano Luogo di arrivo Genova
Incipit Quando è piaciuto a Dio è capitato un monaco
Contenuto e note È stato da lui “un monaco detto don Tomaso Romano” [Tommaso La Molara?], al quale ha consegnato e il suo ritratto [di cui alle lettere del 25 maggio 1655 e seguenti], e quella “risposta del Finale” [molto probabilmente l’anonimo 'Gli affari del Finale con Genova. Discorso di N.N. a monsignor arcivescovo di N.', s.n.t. (ma quasi certamente Milano 1654)] che Aprosio gli aveva chiesto. Come al solito, indirizza il tutto [a Genova] a don Nicolò Buondinaro [Bondinaro]. Don Placido [Puccinelli] l’ha informato di aver mandato il suo libro ['Chronicon insignis monasterii SS. Petri et Pauli de Glaxiate', Milano, Malatesta, 1655] e con quale tramite, che ora però Lampugnani non ricorda [da lettera di Puccinelli ad Aprosio, del 27 gennaio 1656, si apprende che si trattava di non meglio specificati padri barnabiti, che ebbero incarico di fare avere al Ventimiglia non solo due copie del 'Chronicon', ma anche due della 'Vita di s. Mauro abbate', Milano, Malatesta, 1655]. Se Aprosio stesse per recarsi a Venezia, per favore lo avvisi.
Fonte o bibliografia Genova, Biblioteca Universitaria, ms. E.IV.16, nr. 81
Compilatore Ceriotti Luca
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