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Mittente |
Lampugnani Agostino |
Destinatario |
Aprosio Angelico |
Data |
25/5/1655 |
Tipo data |
effettiva |
Luogo di partenza |
Milano |
Luogo di arrivo |
Genova |
Incipit |
Dopo havere io più volte ricercato novelle |
Contenuto e note |
Più volte aveva domandato notizie di Aprosio ai suoi confratelli [milanesi]. Ecco ora che l’ultima lettera del Ventimiglia lo “avvisa del suo ripatriare” [intende a Genova]. Quanto a sé, ultimamente ha “solo ristampato con accrescimento”, a Milano, i 'Lumi della lingua italiana [diffusi da regole abbreviate e dubbi esaminati', Milano, Monza, 1654]. Se Aprosio ha l’edizione di Bologna [Zenero, 1652], a Genova probabilmente riuscirà a trovare anche questa seconda accresciuta; in caso contrario, Lampugnani farà in modo di mandargliene copia. Ha anche tentato di arrivare alla stampa in tre volumi, in Venezia, di alcune sue opere già pubblicate sotto pseudonimo, ma senza successo, come anche a Milano gli sembra stia accadendo. Eppure vorrebbe fare in fretta, per poi “attendere all’anima”. [Poiché Aprosio gli ha anche chiesto] un suo ritratto, pensa di farne copiare, secondo le misure che il Ventimiglia vorrà indicargli, uno che risale a “un pezzo fa”. Non appena dovesse incontrare [Placido] Puccinelli, gli farà memoria dello 'Zodiaco milanese' [Placido Puccinelli, 'Zodiaco della Chiesa milanese', Milano, Malatesta, 1650]. Poi aggiunge [in poscritto] di avere parlato col Puccinelli, che gli ha detto “che lo mandò, ma per mano de’ nostri padri genovesi, e tanto basti a dire”. |
Fonte o bibliografia |
Genova, Biblioteca Universitaria, ms. E.IV.16, nr. 78 |
Compilatore |
Ceriotti Luca |
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