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Mittente |
Lampugnani Agostino |
Destinatario |
Aprosio Angelico |
Data |
28/10/1652 |
Tipo data |
effettiva |
Luogo di partenza |
Milano |
Luogo di arrivo |
Genova |
Incipit |
La cortese carta di Vostra Paternità Reverendissima |
Contenuto e note |
L’ultima lettera di Aprosio lo raggiunse mentre era malato, poi ha dovuto dedicarsi a “sollecitare la stampa” dei 'Diporti academici [avuti in diverse academie', Milano, Monza, 1653], poi ha preferito attendere di poter inviare, con la propria responsiva, una copia del suo nuovo libro. Dunque, solo ora risponde, ma senza allegare alcunché, perché il tipografo [Ludovico Monza], “che a sue spese stampa”, tuttora tira per le lunghe. Lampugnani vorrebbe concludere al più presto, per volgersi poi alla “ristampa” [Milano, Monza, 1654] dei 'Lumi dell’italiana favella' ['Lumi della lingua italiana diffusi da regole abbreviate e dubbi esaminati'] da poco pubblicati a Bologna [Zenero, 1652], ma senza che a Milano ne giungessero più di quattro copie, “havendo havuto spaccio altrove”. [Francesco Bernardino] Ferrari, che Lampugnani incontra spesso, ricambia i saluti di Aprosio. Di [Placido] Puccinelli, da che è stato trasferito a [Firenze], non ha più avuto notizie. |
Fonte o bibliografia |
Genova, Biblioteca Universitaria, ms. E.IV.16, nr. 72 |
Compilatore |
Ceriotti Luca |
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