Mittente Lampugnani Agostino Destinatario Aprosio Angelico
Data 21/6/1651 Tipo data effettiva
Luogo di partenza Milano Luogo di arrivo Genova
Incipit La lettera, che Vostra Paternità Molto Reverenda scrisse d’havermi scritta
Contenuto e note La lettera, che Aprosio scrive d’avergli inviato, non gli è mai giunta, altrimenti avrebbe fatto prima ciò che il suo corrispondente desidera. Ieri, dunque, ha parlato con [Ludovico] Monza, che già più o meno un anno fa ebbe modo di conoscere [Tommaso] Oderici “et havrà gusto a servirlo”. Ma vorrebbe “sapere che libro sia l’'Aristarco catolico'” [opera dell’Oderici, mai edita e, con tutta probabilità, ormai perduta], e possibilmente avere una copia del manoscritto, per meglio valutare quanto è possibile fare. Lampugnani stesso non ha idea di che cosa si tratti, dunque non saprebbe “che altro dire” [al tipografo editore]. Ha composto “una grammatica con 60 dubbii intorno alla lingua italiana” [poi a stampa come 'Lumi della lingua italiana diffusi da regole abbreviate e dubbi esaminati', prima ed. Bologna, Zenero, 1652], ma l’inquisitore di Milano [Francesco Cuccini] fatica ad approvarla perché contiene troppe citazioni dal 'Decamerone' del Boccaccio, che comunque “vuol dire l’Aristotile [Aristotele] della lingua”. L’ha quindi inviata a Bologna per cercare di pubblicarla in tale città. Si vedrà.
Fonte o bibliografia Genova, Biblioteca Universitaria, ms. E.IV.16, nr. 67
Compilatore Ceriotti Luca
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