Mittente Lampugnani Agostino Destinatario Aprosio Angelico
Data 6/7/1644 Tipo data effettiva
Luogo di partenza Milano Luogo di arrivo Venezia
Incipit Sono, lodi a Dio, giunto alla patria
Contenuto e note Grazie a Dio, è finalmente “giunto alla patria” [Milano], ma non con tutta la salute e la tranquillità che desiderava. Da un lato, infatti, quando ancora era a Bologna “una flussione d’humori in un ginocchio” gli impedì a lungo di mettersi in viaggio. Ora sta bene, ma non si sente ancora in piena forma. D’altro canto, “un’orchestra” di brighe e di faccende lo tiene lontano da ciò che più lo delizia, “che è lo scrivere”. Spera comunque di poter tornare presto ai suoi esercizi letterari. È andato in cerca di “quel padre lettore” di cui Aprosio gli aveva fatto cenno, per sapere se aveva parlato col signor [Francesco Bernardino] Ferrari, che Lampugnani ricorda essere suo “padrone” [qui nel senso di amico] da tanti anni: ma l’uno è fuori città, mentre l’altro, cioè il Ferrari, non è ancora riuscito ad incontrarlo. Farà però tutto il possibile per vederlo presto, tanto più che Ferrari sarebbe la persona più indicata per dare al Ventimiglia ciò che desidera [un elenco dei letterati milanesi funzionale al progetto aprosiano delle 'Athenae Italicae']. Lui, invece, non saprebbe come raccogliere questo genere di informazioni, soprattutto se inteso a comprendere tanto gli autori antichi, quanto i moderni.
Fonte o bibliografia Genova, Biblioteca Universitaria, ms. E.IV.16, nr. 40
Compilatore Ceriotti Luca
Torna all’elenco dei risultati