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Mittente |
Lampugnani Agostino |
Destinatario |
Aprosio Angelico |
Data |
2/5/1644 |
Tipo data |
effettiva |
Luogo di partenza |
Bologna |
Luogo di arrivo |
Venezia |
Incipit |
Moriva di voglia di costì trasferirmi |
Contenuto e note |
Moriva dalla voglia di recarsi qualche giorno [a Venezia] approfittando del suo trasferimento [da Bologna] a Milano. Ma non potrà farlo, perché, da un lato, alcune faccende lo trattengono [a Bologna] e, dall’altro, gli viene imposto di raggiungere rapidamente la sua nuova residenza [in S. Simpliciano] di Milano. Sarà per un’altra volta. Manda sei copie di “quelle narrationi [cfr. con lettera del 19 maggio 1643] che stampò il Farone” [Giovanni Battista Ferroni]; se occorre, ne invierà altre. Prima che chiudessero le strade [tra Bologna e Venezia], aveva fatto avere a don Pietro [Vandini] in S. Giorgio [Maggiore di Venezia] alcune copie dello 'Squittinio [d’amore. Opera academica', Bologna, Tebaldini, 1643] per lo stesso Aprosio, per Scipione Enrico [Errico], per il Loredani [Giovan Francesco Loredano] e per altri: non avendo avuto avviso di recapito, manda ora al Ventimiglia due altre copie. Il [bibliopola veneziano] Turrini ne ha molte, ma non si impegna a distribuirle, “al solito de’ bravi librari ch’imprigionano le opere degl’autori per istrappare [cioè estenuare] i galanthuomini” [si confronti con lettera dell’8 febbraio 1645, dove la stessa immagine dipinge un altro libraio, il milanese Giovanni Battista Bidelli]. Avrebbe piacere che Aprosio gli parlasse per indurlo a favorire la circolazione di quest’opera. |
Fonte o bibliografia |
Genova, Biblioteca Universitaria, ms. E.IV.16, nr. 39 |
Compilatore |
Ceriotti Luca |
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