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Mittente |
Lampugnani Agostino |
Destinatario |
Aprosio Angelico |
Data |
21/5/1643 |
Tipo data |
effettiva |
Luogo di partenza |
Bologna |
Luogo di arrivo |
Venezia |
Incipit |
Hieri parlai al Salmincio |
Contenuto e note |
Informa di aver parlato il giorno prima con [Andrea] Salmincio, al quale anche ha lasciato “il libro”, di quella questione di cui Aprosio l’ha incaricato [cfr. con lettera del 19 maggio 1643]. Non sa ancora quale potrà essere la sua risposta, ma il Salmincio è personaggio “tanto interessato” che c’è da dubitare che con lui si possa raggiungere un esito soddisfacente. Di norma Lampugnani preferisce non averci a che fare, perché è uno di quelli con cui non la si può “né vincere, né impattare”. Un confratello di Lampugnani sta per recarsi [a Venezia]: approfitta di questo tramite per mandare ad Aprosio un esemplare dello 'Squittinio [d’amore. Opera academica', Bologna, Tebaldini, 1643] e la copia che don Placido [Puccinelli] gli donò [quasi certamente della sua 'Istoria di Ugo principe della Toscana', Venezia, Leni e Vecellio, 1643]. Don Placido ha avuto fortuna: dalla “luchese republica” [cioè la Repubblica di Lucca, dedicataria dell’edizione] ha ricevuto l’omaggio di sessanta ducatoni e anche qualcos’altro. Commenta: “Non così io, che mai non l’indovino”. |
Fonte o bibliografia |
Genova, Biblioteca Universitaria, ms. E.IV.16, nr. 34 |
Compilatore |
Ceriotti Luca |
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