Mittente Lampugnani Agostino Destinatario Aprosio Angelico
Data 13/1/1643 Tipo data effettiva
Luogo di partenza Bologna Luogo di arrivo Venezia
Incipit Ho havuto il mio Squittinio d’amore, col rame d’arma Colonna
Contenuto e note Ha ricevuto [il manoscritto] del suo 'Squittinio d’amore' [poi ed. Bologna, Tebaldini, 1643] e il “rame d’arma Colonna” [su cui le lettere del 22 luglio 1642 e seguenti]. Ringrazia Aprosio infinitamente. È stato dal “padre reggente” [di S. Giacomo Maggiore di Bologna] per comunicargli un [non meglio specificato] messaggio del Ventimiglia. Non ha invece potuto ancora incontrare né il conte [Andrea Barbazza], ora principe dell’Accademia [degli Indomiti di Bologna], né il signor [Giovanni Battista] Capponi. Verrà [a Venezia] “un padre don Placido” [Puccinelli], forse “per istampare certa sua storia” [quasi certamente la 'Istoria di Ugo principe della Toscana', Venezia, Leni e Vecellio, 1643]. Si presenterà ad Aprosio: Lampugnani lo dice suo amico e glielo raccomanda. Per suo tramite Lampugnani manda a [Gugliemo] Oddoni due volumi degli 'Strali' ['Sette strali d’amore vibrati da Giesù Christo in Croce all’anima fedele', Bologna, Ferroni, 1640] per avere in cambio qualche copia del 'Celidoro' [nell’ed. Venezia, Oddoni, 1642]. [A Bologna], infatti, nonostante il “ristampatore” [Carlo Zenero] ne abbia tirate ottocento, già più non se ne trova. Vorrebbe anche che l’Oddoni ne inviasse a Milano al libraio Giovanni Battista Cerri, che ne potrebbe vendere molte e che gli riconoscerà un prezzo “conveniente”. A Milano l’opera è molto apprezzata, come anche a Vicenza, a Brescia e in altri luoghi. Di tutto questo ha scritto e “dato memoria” anche “al padre che se ne viene” [cioè al Puccinelli]. Si dichiara profondo debitore nei confronti di Aprosio, nonché impaziente di mostrargli coi fatti la propria gratitudine.
Fonte o bibliografia Genova, Biblioteca Universitaria, ms. E.IV.16, nr. 33
Compilatore Ceriotti Luca
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