Mittente Lampugnani Agostino Destinatario Aprosio Angelico
Data 16/12/1642 Tipo data effettiva
Luogo di partenza Bologna Luogo di arrivo Venezia
Incipit Ha già due, o tre ordinari, che scrissi a Vostra Paternità Molto Reverenda
Contenuto e note Sono già due o tre ordinari della posta [cioè due o tre settimane, ma, più precisamente, il riferimento va alla lettera del 18 novembre 1642] da che ha scritto ad Aprosio inviandogli la nuova stesura di una “particella” [cioè breve capitolo] dello 'Squittinio d’amore'. Non avendo ricevuto risposta, immagina le molte occupazioni del suo interlocutore, o che sia temporaneamente assente [da Venezia]. Comunque sia, lo prega ora di rimandargli tutto il trattato, perché [a Bologna] l’ha “maritato”, cioè ha trovato a chi dedicarlo, con la promessa che sarà stampato [con il datum Bologna, Tebaldini, 1643] “quasi senza spesa”, grazie al successo incontrato dal 'Celidoro' [qui il riferimento va soprattutto all’ed. Bologna, Zenero, 1642]. Mentre augura buone feste al Ventimiglia, si scusa per il fastidio che gli va arrecando e assicura che a tempo debito saprà mostrarsi “grato debitore”. Il corriere della prossima settimana è un “amico”, [dunque si può tranquillamente affidare a lui la spedizione dello 'Squittinio d’amore']. Desidererebbe anche che [Gugliemo] Oddoni gli restituisse il suo “rametto” [con l’incisione delle armi di casa Colonna], perché serve a un “amico”, che vorrebbe dedicare al cardinale [Girolamo] Colonna “certa sua fatica” [cfr. con Luigi Manzini, 'Che la gloria è figlia della difficoltà. Lezzione accademica havuta ne gl’illustrissimi Gelati di Bologna a’ 9 maggio 1642', Bologna, Ferroni, 1642].
Fonte o bibliografia Genova, Biblioteca Universitaria, ms. E.IV.16, nr. 31
Compilatore Ceriotti Luca
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