Mittente Lampugnani Agostino Destinatario Aprosio Angelico
Data 1642 Tipo data effettiva
Luogo di partenza Bologna Luogo di arrivo Venezia
Incipit L’istesso dì, che ricuperai il romanzo
Contenuto e note [La lettera è datata col solo millesimo, 1642, ma certo è compresa tra il 25 marzo e l’8 aprile]. Il giorno stesso in cui riuscì a recuperare il [manoscritto del suo] romanzo ['Il Celidoro', prima ed. Venezia, Oddoni, 1642], il conte Andrea [Barbazza] gli fece tanta fretta, poiché già era in partenza [per Venezia], da non lasciargli nemmeno il tempo di scrivere un’accompagnatoria. Oltre al romanzo, diede però al conte anche l’'Antiocchiale [overo risposta in difesa del cavalier Marini intorno all’Adone fatta da Balbino Balbucci', ms. Genova, Biblioteca Durazzo, 153 (B.III.13)]. Per il vero, avrebbe preferito poter rileggere ancora entrambi, “per purgarli d’alcuni errori di penna, et ancho mutar et abbellire alcune cosette”; ma, dato che tutti e due i testi saranno consegnati ad Aprosio, può tranquillamente rimettersi “alla sua dotta censura”. Si scusa dunque, se ancora una volta lo carica di un “soverchio peso”. Col prossimo ordinario manderà la dedicatoria del romanzo, che è all’Accademia [degli Indomiti]. Immagina poi che Aprosio già abbia ricevuto, da don Pietro [Vandini] di S. Giorgio [Maggiore di Venezia], il “trattato d’amore” [poi edito come 'Squittinio d’amore. Opera academica', Bologna, Tebaldini, 1643]. Se sarà giudicato “degno del publico”, vorrebbe che Aprosio gli suggerisse il nome di un possibile dedicatario [veneziano]; in tal caso, subito manderà apposita dedicatoria. Prega anche Aprosio di esprimergli un parere attorno a queste sue “fatiche”, giacché considera il suo interlocutore al pari di un maestro. Il padre lettore [di S. Procolo di Bologna, Girolamo Bendandi] ha in corso la stampa di un suo “panegirico di Venetia” ['Panegyricus Serenissimae Venetorum Reipublicae dictus a Hieronymo Bendando monacho Casinensi', Bologna, eredi Benacci, 1642] e manda i suoi saluti, mentre lui, Lampugnani, desidera con tutto cuore dimostrare prima o poi nei fatti quanto si considera obbligato nei confronti del suo corrispondente.
Fonte o bibliografia Genova, Biblioteca Universitaria, ms. E.IV.16, nr. 15
Compilatore Ceriotti Luca
Torna all’elenco dei risultati