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Mittente |
Lampugnani Agostino |
Destinatario |
Aprosio Angelico |
Data |
10/12/1641 |
Tipo data |
effettiva |
Luogo di partenza |
Bologna |
Luogo di arrivo |
Venezia |
Incipit |
Ho questa sera l’avviso, che Vostra Paternità Molto Reverenda |
Contenuto e note |
Ha appena ricevuto avviso che Aprosio gli ha inviato due copie del 'Buratto' [(Angelico Aprosio), 'Il buratto, replica di Carlo Galistoni al Molino del signor Carlo Stigliani', Venezia, Pavoni, 1642 (ma seconda metà 1641)]. Domattina manderà a ritirarle alla dogana e ne inoltrerà una al “reverendissimo di Siena” [Placido Turchi?], come Aprosio gli ha chiesto. Suoi confratelli [di S. Giorgio Maggiore di Venezia] gli hanno promesso di spedirgli “i libri d’esercitii” [Costantino Gaetani, 'De religiosa sancti Ignatii sive sancti Enneconis fundatoris Societatis Iesu per patres Benedictinos institutione, deque libello exercitiorum eiusdem ab exercitatorio Garciae Cisnerii magna ex parte desumpto', Venezia, Tomasini, 1641], di cui ha già scritto in altra sua ad Aprosio [del 19 novembre 1641], ma sono indolenti. A Bologna i gesuiti ne fanno incetta, né vogliono che il libro circoli; presto però lo si vedrà “ristampato in Roma, con aggiunta di belle stravaganze”. Chissà che cosa succederà. Intanto prega Aprosio che gliene faccia avere almeno una copia, “per lo corriero di questa settimana, ch’è galanthuomo”. Quanto a epigrammi [in suo onore], riconosce come il componimento [poco prima inviato ad Aprosio, quello in origine allegato alla lettera del 19 novembre 1641] sia troppo lungo, ma per ora non ne ha altri. Conosce il padre [Mario] Bettini, ma non gli va di chiedergliene. I suoi nomi accademici sono: l’Annebbiato tra i “Dormentati” [Addormentati] di Genova, dove ha per impresa una pianta di finocchio con una serpe e il motto ‘Ut videam’; il Divelto tra gli Incogniti [di Venezia], dove alza l’impresa di un pallone in volo col motto ‘Evolat implume’ [poi mutato, nel contesto dei 'Diporti academici avuti in diverse academie', Milano, Monza, 1653, p. 51, in ‘Penna non remige’]; l’Animoso tra gli Indomiti [di Bologna], dove tiene per impresa “un destriere in atto di saltar nella fiamma” col motto ‘Non parcet occursum’ [nei 'Diporti', p. 115, resterà l’emblema di un cavallo in fuga, mutando però il motto in ‘Una salus’ e il nome accademico nel Fuggitivo]. A Dio piacendo, e ai suoi superiori, dopo l’Epifania intende recarsi [a Venezia] insieme a padre [Girolamo] Bendandi, lettore [in S. Procolo di Bologna] e suo conaccademico [tra gli Indomiti, ma presto Bendandi fu cooptato anche negli Incogniti]. |
Fonte o bibliografia |
Genova, Biblioteca Universitaria, ms. E.IV.16, nr. 13 |
Compilatore |
Ceriotti Luca |
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