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Mittente |
Lampugnani Agostino |
Destinatario |
Aprosio Angelico |
Data |
22/10/1641 |
Tipo data |
effettiva |
Luogo di partenza |
Bologna |
Luogo di arrivo |
Venezia |
Incipit |
Tengo la carta di Vostra Paternità Molto Reverenda |
Contenuto e note |
Ha ricevuto una lettera di Aprosio con altra, acclusa, per il “reverendissimo abbate di Siena” [Placido Turchi?]. La inoltrerà col primo ordinario della posta e insieme a una sua accompagnatoria. Ha deciso di non mandare più all'Aprosio il suo romanzo ['Il Celidoro', prima ed. Venezia, Oddoni, 1642], essendosi piegato alle insistenze di “questi signori academici” [Indomiti di Bologna], che vogliono farlo stampare nella città felsinea. Del resto, egli è più impegnato in “altro che più [gli] importa”. Tanto più che il romanzo uscirà sotto pseudonimo, quello di Gio. Battista Mognalpina. Quanto al 'Buratto' [(Angelico Aprosio), 'Il buratto, replica di Carlo Galistoni al Molino del signor Carlo Stigliani', Venezia, Pavoni, 1642 (ma seconda metà 1641)], lo leggerebbe volentieri. Il modo più rapido per farglielo avere è col prossimo corriere ordinario, che tra l’altro sarà Francesco Boso, un amico. Non appena gli sarà consegnata la risposta [alla già accennata lettera di Aprosio per l’abate di Siena], la farà proseguire verso il suo destinatario. |
Fonte o bibliografia |
Genova, Biblioteca Universitaria, ms. E.IV.16, nr. 9 |
Compilatore |
Ceriotti Luca |
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