Mittente Lampugnani Agostino Destinatario Aprosio Angelico
Data 11/6/1641 Tipo data effettiva
Luogo di partenza Bologna Luogo di arrivo Venezia
Incipit Il padre organista di S. Giorgio
Contenuto e note Lampugnani aveva chiesto al padre organista di S. Giorgio [Maggiore di Venezia, Pietro Vandini da Oderzo, noto anche come Pietro da Venezia o Pietro Veneto] di spedirgli un libro di [Pietro Francesco] Minozzi [l’edizione veneziana intestata a Minozzi più prossima a questa lettera è quella degli 'Sfogamenti d’ingegno', Venezia, Turrini, 1641], ma, invece di questo, quel padre gli rimandò una copia dei 'Sette strali [d’amore vibrati da Giesù Christo in Croce all’anima fedele', Bologna, Ferroni, 1640]. Nel frattempo Minozzi è stato a trovarlo e gli ha detto che Aprosio gli avrebbe fatto avere un suo volume. Capisce che si tratta sempre dello stesso libro, che Aprosio deve aver consegnato al padre organista, e avvisa dunque di non esserne ancora entrato in possesso, sottolineando che gli spiacerebbe restarne privo. Quanto all’'Antiocchiale [overo risposta in difesa del cavalier Marini intorno all’Adone fatta da Balbino Balbucci', ms. Genova, Biblioteca Durazzo, 153 (B.III.13)], il cancelliere dell’Accademia degli Indomiti [Giovanni Francesco Negri?] si è imbattuto casualmente in un libro [(Angelico Aprosio), 'Il vaglio critico di Masoto Galistoni da Terama sopra il Mondo Nuovo del cavalier Tomaso Stigliani da Matera', in Rostock, per Willermo Wallop (ma Treviso, Righettini), 1637] dove Lampugnani appare esplicitamente segnalato come “il primo ad havere scritto in pro del Marini [Giovanni Battista Marino]”, pur senza aver mai pubblicato. Il cancelliere si recò dunque da lui e volle vedere il manoscritto: “hora l’ha nelle mani, non senza pensiero di publicarlo”. Lampugnani avrebbe desiderato farlo arrivare a Venezia “al tempo del capitolo” [generale della congregazione cassinese, celebrato in S. Giorgio Maggiore di Venezia a far data dal 20 aprile 1641], ma venne a sapere che [Aprosio] in quel periodo non sarebbe stato in città. In seguito ha continuato a soprassedere perché impegnatissimo, anzi “ingolfato” nella stesura della seconda parte degli 'Strali', che verterà sul Santissimo Sacramento [intitolata 'Stimoli all’anima fedele per infervorarla alla divotione del Santissimo Sagramento dell’altare', sarebbe rimasta inedita], e in altre occupazioni. Si felicita alla notizia che il 'Buratto' [(Angelico Aprosio), 'Il buratto, replica di Carlo Galistoni al Molino del signor Carlo Stigliani', Venezia, Pavoni, 1642 (ma seconda metà 1641)] è in stampa: quando uscirà, ne vorrebbe copia. Ha pubblicato una 'Lettera intorno alla lingua italiana' ['Lettera intorno alcune difficoltà della lingua italiana', Bologna, Tebaldini, 1641]. Ne manda [qualche] copia, per il tramite di un “amico” che “se ne viene alle basse”.
Fonte o bibliografia Genova, Biblioteca Universitaria, ms. E.IV.16, nr. 7
Compilatore Ceriotti Luca
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