Mittente Lampugnani Agostino Destinatario Aprosio Angelico
Data 21/8/1640 Tipo data effettiva
Luogo di partenza Bologna Luogo di arrivo Venezia
Incipit Se non posso con effetti, almen con affetto
Contenuto e note Se non nei fatti, almeno con parole d’affetto vuole mostrarsi memore “d’amici e padroni”, tra i quali Aprosio primeggia soprattutto ora che si è offerto “d’attendere” in sua assenza [all’edizione di un’opera di Lampugnani?]. È “occupatissimo nella stampa” di un libro che sarà intitolato 'Sette strali d’amore vibrati da Giesù Christo in Croce all’anima fedele' [Bologna, Ferroni, 1640]. “Il volume cresce tanto che [lo] fa sudare”. Si dedicherà poi al suo romanzo [che sarà 'Il Celidoro', prima ed. Venezia, Oddoni, 1642], che è quasi pronto. In ambito accademico ha raccolto alcuni discorsi che intitolerà 'Diporti' [editi assai più tardi come 'Diporti academici avuti in diverse academie', Milano, Monza, 1653]. Ed ha “altre fatiche ancora academiche”. [A Venezia] vorrebbe giungere alla stampa di una sua lettera [poi edita come 'Lettera intorno alcune difficoltà della lingua italiana', Bologna, Tebaldini, 1641] che ha fatto avere a [Giovan Francesco] Loredano; e poi trovare il modo di pubblicare altre “cosette col manto del voler dell’Academia” [il riferimento va qui soprattutto a quella degli Incogniti di Venezia], per evitare la seccatura di chiedere il permesso di stampa ai propri superiori, che o glielo negherebbero, o quantomeno tirerebbero per le lunghe. Invita Aprosio a trattare di queste cose con [Pietro Francesco] Minozzi, al quale sta per scrivere, e possibilmente anche con il Loredano, che a sua volta rinnoverà il negozio col Minozzi.
Fonte o bibliografia Genova, Biblioteca Universitaria, ms. E.IV.16, nr. 4
Compilatore Ceriotti Luca
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