Mittente Lampugnani Agostino Destinatario Aprosio Angelico
Data 11/5/1633 Tipo data effettiva
Luogo di partenza Milano Luogo di arrivo Siena
Incipit Ho la cortese carta di Vostra Paternità Molto Reverenda delli 29 del passato
Contenuto e note Accusa ricevuta di lettera di Aprosio del 29 [aprile 1633]. Si rallegra che il Ventimiglia sia rientrato [a Siena]. E accoglie con piacere la notizia che “finalmente si vegga la Strage dell’innocenti del già signor Marini” [Giovanni Battista Marino, 'La strage degl’innocenti', prima ed. Napoli, Beltrano, (1632)]. Quando ne giungeranno copie [a Milano], farà il possibile per averne, anche se, al momento, non ha molto tempo da dedicare “a tali studi”. [A Milano] girano voci incontrollate che vi siano stati episodi di contagio epidemico [si è all’indomani della cosiddetta peste manzoniana], ma è probabile che siano state fatte circolare a bella posta per evitare il gravame degli alloggiamenti militari. Ha lettere da Perugia, ed esse non parlano “di male alcuno”. In Germania, brutte notizie per l’imperatore [Ferdinando II d’Asburgo]. L’Aldringhen [Johann Graf von Aldringen] ha subito una pesante sconfitta, “et ha havuto che far assai a salvarsi”. La prossima settimana dovrebbe arrivare [a Milano] il cardinale infante [arciduca Ferdinando d’Asburgo], destinato al governo dello stato, mentre il duca di Feria [Gomez Suarez de Figueroa y Cordoba] andrà “ad assistere alla guerra” in Alsazia, ma “con suo poco gusto”. [A Milano] la scorsa Quaresima è successo “un fatto strano”. Due gentiluomini, parenti, amici ed entrambi sposati. Uno, pur avendo moglie “bella et avvenente, godevasi la moglie dell’altro”. E l’altro, venuto al corrente della cosa, “ammazzò l’adultero”, mentre la moglie, ferita, saltava da una finestra per fuggire in strada. Poi, arrestata, mentre veniva condotta alle carceri, lungo la via “improvvisamente vide lo spento amico”. Attorno a questo episodio Lampugnani ha composto due sonetti, che ora manda ad Aprosio, pregandolo di essere indulgente con la sua musa. [Tuttora allegati i due sonetti, inc. “Ardea Sireno, e la sua fiamma è Lilla / E di Lilla è Sireno amore, e foco” e “Di precipitio avanzo, e di ferite, / Passava Lilla a la prigion, dolente”].
Fonte o bibliografia Genova, Biblioteca Universitaria, ms. E.IV.16, nr. 3
Compilatore Ceriotti Luca
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