Mittente Lampugnani Agostino Destinatario Aprosio Angelico
Data 21/12/1632 Tipo data effettiva
Luogo di partenza Milano Luogo di arrivo
Incipit Ringratio Vostra Paternità Molto Reverenda dell’annontio delle buone feste
Contenuto e note Ringrazia Aprosio per gli auguri di buone feste, tanto graditi, quanto inaspettati. Si professa sincero ammiratore dei “buoni virtuosi” e pronto a mettersi a disposizione del suo interlocutore “ad ogni sua richiesta”, se questi gliene darà occasione. Riguardo all’Antiocchiale [Agostino Lampugnani, 'Antiocchiale, overo risposta in difesa del cavalier Marini intorno all’Adone fatta da Balbino Balbucci', testimoniato in stesura comunque più tarda dal ms. Genova, Biblioteca Durazzo, 153 (B.III.13)], così è intitolata la sua “risposta all’Occhiale stilianesco” [Tommaso Stigliani, 'Dello occhiale, opera difensiva scritta in risposta al cavalier Gio. Battista Marini', con data tipografica Venezia, Carampelli (ma Giacomo Sarzina, a spese di Giacomo Scaglia), 1627], lo scrisse per tempo, ma da allora ha sempre avuto sfortuna nei suoi vari tentativi di pubblicarlo. Sin dal 1627, quando era a Genova, ebbe occasione di leggere, e dunque di detestare, l’'Occhiale'. Pur non avendo mai conosciuto il Marino né di persona, né per lettera, non poté sopportare “così essecranda iniquità di veder flagellar falsamente un difonto” e buttò giù ciò che gli dettarono “la fretta e il capriccio”. Inviò il testo a Venezia, ma qui si imbatté, è da credere, in un fautore dello Stigliani, tanto che non gli fu possibile, senza essere sul posto, “spuntar la stampa”. Tentò allora a Milano, ma gli fu detto che il suo intervento era “troppo aculeato”, e dunque ancora niente. Nel 1629 lo mandò a Torino, ma anche qui fu rifiutato. Poi, quando ormai meno ci pensava, lo scritto gli fu richiesto a Roma, “dove hora si trova in man del signor Agostino Mascardi”, il quale, gli scrivono, “corregge l’Adone [Giovanni Battista Marino, 'L’Adone', prima ed. Parigi, Olivier de Varennes, 1623] e stamperà l’Adone con tutto ciò che contra e pro gli è stato scritto”, compreso l’'Antiocchiale'. Se Aprosio o “quel suo amico che fa la Sferza poetica” [poi a stampa come (Angelico Aprosio), 'La sferza poetica di Sapricio Saprici', Venezia, Guerigli, 1643] volessero prenderne visione, ora sanno dove è; oppure, se Aprosio ne vuole disporre più prontamente, per sapere in dettaglio come Lampugnani si “porti in rintuzzare le stilianesche maledicenze”, lo avvisi, ch’egli ha con sé “lo scartafaccio, e poco ci vuole a copiarlo, essendo di volume un poco più di una comedia”. Chi ne ha letto qualche stralcio, l’ha apprezzato e per la brevità, ed ancor più per “l’acume”, anche se questo “forse è stato troppo”.
Fonte o bibliografia Genova, Biblioteca Universitaria, ms. E.IV.16, nr. 2
Compilatore Ceriotti Luca
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