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Mittente |
Martinengo Silvio |
Destinatario |
Campeggi Livia, Giovanni e Ridolfo |
Data |
12/1/1594 |
Tipo data |
effettiva |
Luogo di partenza |
Brescia |
Luogo di arrivo |
Bologna |
Incipit |
È ben ragione, corrispondendo all'aviso datoci nel principio della lettera |
Contenuto e note |
Silvio Martinengo, fratello di Livia e zio di Giovanni e Ridolfo Campeggi, ringrazia con la propria lettera per le parole di cordoglio espresse a proposito della morte "dell'illustre signor Alessandro [Martinengo]", noto in tutta la città [di Brescia] per le sue qualità. Per quanto sia grande il dolore, conviene ora cantar lode a Dio che ha favorito il defunto durante la sua vita in tutti i modi. Si duole poi dell'"accidente così vituperoso" accaduto a Giovanni: chi nasce nobile deve in tutti i modi "attendere a quello scuopo di honore che la nobiltà porta seco". Galeazzo e Sforza [Martinengo], per quanto giovani, sono caduti in un accidente intercorso con alcuni membri della famiglia Secchi, che hanno usato nei loro confronti termini "puoco cortesi"; ma di qui ne è poi uscita una pace tra le due famiglie. Spera dunque che lo stesso possa capitare a Bologna per i Campeggi, e che - stante la ragione dalla loro parte - tutto possa concludersi con "honorato fine". Invia dunque i propri saluti e quelli della moglie e del figlio Francesco. In un poscritto chiede inoltre se sono arrivate a Bologna alcune lettere da lui scritte a proposito di un negozio intercorso con i "conti Casareschi" di Argentaria: sono state recapitate per tramite di amici e conoscenti, ma non ha avuto riscontri e non è colpa sua se esse non sono arrivate a destinazione. |
Fonte o bibliografia |
Bologna, Archivio di Stato, Malvezzi-Campeggi, s. III, 31/553 (anno 1594) |
Compilatore |
Girotto Carlo Alberto |
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