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Mittente |
Dovizi, detto il Bibbiena Bernardo |
Destinatario |
de' Medici Piero |
Data |
19/9/1494 |
Tipo data |
effettiva |
Luogo di partenza |
[Barbiano] |
Luogo di arrivo |
Firenze |
Incipit |
Noi venimo hiermattina, come vi scripsi, presso alli inimici, ma non tanto vicini |
Contenuto e note |
Bibbiena comunica a Piero de’ Medici che il campo è stato spostato presso Barbiano, fuori dalla portata delle artiglierie nemiche. C’è stata una piccola scaramuccia tra "Andrea Albanese" e alcuni francesi. Bibbiena, pur senza averne commissione da Piero, ha mandato 500 ducati al commissario fiorentino di Faenza per pagare i fanti: costui ne chiede 1000, mentre "Corbizo" [conestabile dell’esercito della coalizione antifrancese] e "Cicognano" [forse Cicognano da Castrocaro, anch’egli tra i capitani dell’esercito antifrancese] ne vogliono addirittura 3 per ogni fante. Piero aveva detto che Giovanni Cappelli avrebbe tenuto conto dei denari per i fanti e avrebbe portato con sé altro contante. Questo non è avvenuto e ora conestabili come "Canghiarino" e "Cicognano" reclamano il resto della paga per continuare la campagna. Bibbiena chiede che "Gio. B. Bracci" faccia intendere al Cappelli come procedere e che Piero mandi i denari richiesti, dal momento che, avendo servito il "duca" [Ferdinando d’Aragona, duca di Calabria, primogenito di Alfonso II], non restano più liquidi. La lettera verrà portata da un messo del duca che cercherà di recuperare i soldi che attende da Firenze [da parte degli oratori napoletani a Firenze]. La lettera, priva di data topica, è spedita dal campo aragonese presso Barbiano. |
Fonte o bibliografia |
Giuseppe Lorenzo Moncallero, Epistolario di Bernardo Dovizi da Bibbiena, vol. I (1490-1513), Firenze, Olschki, 1955, pp. 115-117 |
Compilatore |
Marini Paolo |
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