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Mittente |
Dovizi, detto il Bibbiena Bernardo |
Destinatario |
de' Medici Piero |
Data |
7/1493 |
Tipo data |
congetturale |
Luogo di partenza |
[Firenze] |
Luogo di arrivo |
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Incipit |
Perdonatemi, Padrone mio, se alla molestia del caldo grande vi aggiungo |
Contenuto e note |
Bibbiena manda a Piero de’ Medici due lettere speditegli da Roma. Dalla prima intenderà della volontà di "Nostro Signore" [papa Alessandro VI] di concludere l’alleanza con Firenze. Dalla seconda intenderà il parere di "don Federico" [Federico d’Aragona, secondogenito del re di Napoli Ferdinando I] sulla lettera inviata a Napoli e su quella inviata a Filippo [Valori, oratore fiorentino a Roma]. Cosimo Sassetti ha parlato con Bibbiena facendogli intendere come "questo franzese" [Péron de Basche, ambasciatore di Carlo VIII] gli ha comunicato di essere stato incaricato dal re [Carlo VIII] di trattare con Firenze per stabilire un’alleanza nella conquista del "Reame" [Regno di Napoli] e gli ha mostrato una lettera nella quale Carlo VIII approva gli accordi stabiliti con Ludovico il Moro per coinvolgere anche Venezia. Péron de Basche vuole al più presto incontrare a Firenze Piero de’ Medici. Bibbiena ha preso tempo e si è consultato con "Pierfilippo" [Pandolfini], il quale, convinto che dietro l'urgenza ci sia la spinta di Milano, suggerisce comunque a Piero di vedere al più presto l’ambasciatore e temporeggiare, informando intanto "messer Marino" [Tomacello, oratore del re di Napoli] affinché questi informi a sua volta Federico d’Aragona. Bibbiena notifica inoltre l’arrivo di "mastro Gianpiero", che ha lasciato a Poggio a Caiano "lo adacquatore", e il ferimento di "Bernardo Busino" in casa di "madonna Ginevra". Comunica infine di non aver potuto fare quanto richiesto da Piero in favore di "Matheino" che si trova a Careggi. In un biglietto allegato Bibbiena fa sapere a Piero che "el parente et vicino vostro" [Lorenzo o Giovanni, figli di Pierfrancesco de’ Medici] trama con Péron de Basche e col segretario del "Salerno" [Antonello Sanseverino, principe di Salerno] e che la "donna vostra" [Alfonsina Orsini] gli manda due trote. La lettera è priva di data, ma secondo Moncallero è certamente del luglio 1493, probabilmente del giorno 21. |
Fonte o bibliografia |
Giuseppe Lorenzo Moncallero, Epistolario di Bernardo Dovizi da Bibbiena, vol. I (1490-1513), Firenze, Olschki, 1955, pp. 23-26 |
Compilatore |
Marini Paolo |
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