Mittente Erizzo Sebastiano Destinatario
Data Tipo data assente
Luogo di partenza Luogo di arrivo
Incipit Poscia ch’io veggio, et ben m’accorgo, non dirò più dolcissimo mio bene
Contenuto e note Erizzo sospetta che il comportamento freddo della donna non sia causato dal riserbo, ma dalla volontà di prendersi gioco di lui: perciò chiede alla giovane di riconsegnargli il cuore che egli le aveva donato, in modo che possa dimenticarla.
Fonte o bibliografia Vicenza, Biblioteca Bertoliana, CODICE G 387 (277), fondo Manoscritti Antichi, 27, cc. 253v-255r.
Compilatore Marconato Claudia
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